In questo capitolo del corso sui tarocchi, vedremo qual è la carta dei tarocchi più forte?
C’è una credenza popolare secondo cui il matto è la carta più forte dei tarocchi, ma questo è falso.
Dobbiamo sapere che non esiste una carta forte nei tarocchi, forse può avere una rappresentazione superiore, negativa o positiva, in una lettura o in una caratteristica. Tutte le carte riflettono aspetti diversi
Perché non esiste una carta forte nei tarocchi?
Perché non esiste questo concetto nei tarocchi, perché rappresentano aspetti diversi della vita o di un percorso. Il mazzo dei tarocchi è un tutt’uno e tutte le carte hanno i loro lati positivi e negativi. Il Matto è la prima carta, ed è quella che dà inizio a questo viaggio.
Il Matto rappresenta qualcuno che vuole cambiare, anche se non sa quale sia il suo destino. È colui che intraprende un viaggio nonostante le critiche. Ma il matto deve camminare e compiere il suo viaggio, trasformarsi in ciascuno degli arcani per trovare il suo destino.
Ma il folle è più potente del mago, colui che può unire cielo e terra e trasmutare gli elementi, materializzare i suoi desideri? O è più forte dell’imperatore che governa con la sua autorità il mondo materiale? O è più potente della sacerdotessa che custodisce tutti i segreti del mondo materiale e immateriale? Oppure il pazzo è più forte della giustizia, del diavolo o della morte?
Questa convinzione del pazzo come carta deriva dal film The Joker, e questa idea di libertà, di non ascoltare le critiche, che la gente spesso brama, ma è un’interpretazione degli sceneggiatori del film. La realtà è che nei tarocchi tutte le carte hanno un posto e svolgono una funzione, tutte hanno uno scopo e tutte rappresentano un aspetto della realtà, della vita, o un archetipo.
Pensare alla carta più forte, come alla più potente, o a quella che ne batte un’altra è un concetto che non si applica ai tarocchi, poi può piacere una carta più di un’altra, o avere la propria preferita, tutti abbiamo una carta che risuona di più con noi, ma questo è un altro argomento.